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Il racconto di Richiardino, un capodoglio.

Il naturalista Steve Backshall sperimenta di persona tutta la potenza del clicking.
Strategie di gruppo per sopravvivere, vecchie e nuove minacce.
Allattamento e cura dei piccoli.
Sonno rigenerante. In verticale, per controllare meglio la respirazione.
Carmelo Isgrò, direttore del MuMa di Milazzo, spiega come siamo interconnessi con i capodogli.
Nella pancia del "cachalote" non ci sono calamari.
Descrizione

La nostra Sala Bianca si apre con il racconto di Richiardino, l'imponente scheletro di capodoglio esposto nel Museo bolognese di Anatomia Comparata. La storia del reperto, narrata in prima persona, è il pretesto per introdurre varie tematiche: biologia ed etologia dei capodogli, minacce alla loro sopravvivenza, ruolo ecologico e importanza delle interconnessioni tra viventi.

I materiali scelti supportano e integrano la narrazione, fornendo spunti per ulteriori approfondimenti. Lo scopo è far immergere i visitatori nel mondo dei giganti "soffiatori", distante solo in apparenza.

Siamo tutti connessi. Oggi come in passato, la vita di un capodoglio dipende dalle scelte di tanti piccoli uomini.

Un ringraziamento particolare alla prof.ssa Franceschini e alla dott.ssa Floro, per averci permesso di fotografare la star della collezione.

Vi suggeriamo questa Sala correlata: Il Santuario Pelagos.

Vi ringraziamo per la visita. Autore: Daniela Lacu

 

 

Bibliografia

Minelli D., 2014, La collezione cetologica del Museo di Anatomia comparata dell’Università di Bologna, «Museologia Scientifica Memorie», 12, pp. 162-171.

Izzotti A. et al., 2020, Il Capodoglio Elia: il mare visto dai bimbi e dai grandi, Pubblicazione indipendente.

Autore/i
Daniela Lacu e Flavio Maffia.