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Un silenzio assordante

La strage viene qui raccontata attraverso l'alternarsi di rumore e silenzio: il boato, la quiete successiva, i soccorsi, il silenzio dei feriti e dei colpevoli. Poi il rumore delle manifestazioni, il minuto di silenzio e il suono del ricordo.
Descrizione

2 agosto 1980 – Stazione di Bologna Centrale: fino alle 10:25 risate, voci e chiacchere. Poi improvvisamente lo scoppio seguito da un silenzio assordante che si porta con sé tutta la spensieratezza e la gioia che aveva caratterizzato la stazione fino a quel momento. Quelli che erano i fischi del treno diventano sirene dei soccorsi, quelle che erano semplici chiacchere tra amiche diventano grida strazianti di dolore, quello che era un punto di partenza per raggiungere mete desiderate diventa il capolinea. Urla, lacrime, grida e poi piombò silenzio. Un silenzio che si è protratto negli anni alla ricerca della verità e del coraggio necessario per raccontare l’accaduto da parte dei sopravvissuti. Bologna ha da subito respinto l’idea di non conoscere la realtà dei fatti, è sempre scesa in piazza a far sentire la sua voce in nome della giustizia. C’è un momento però in cui tutto tace: è il minuto di silenzio che viene fatto ogni 2 agosto alle 10:25, in ricordo di uno dei più gravi atti terroristici avvenuto in Italia.

Parole chiave

  • Storia della società contemporanea
  • Strage Bologna 1980
  • Memoria
  • Testimonianza
Bibliografia

"Storia di una bomba", Cinzia Venturoli, Castelvecchi Editore, 2020

Autore/i
Araldi Chiara, Cavuoto Alice, Cenni Miranda, Stella Martina Fabbri